NASCE LA FIGURA DEL “DIGITAL NOMAD”
Al Senato è stato approvato un emendamento al Decreto Sostegni-ter che introduce nell’ordinamento la figura del digital nomad. Si tratta di una proposta a costo zero e ad alto moltiplicatore per attrarre talenti dall’estero.
Questo risultato segue un grande lavoro portato avanti da mesi, anche grazie al Ministero degli Esteri, sintetizzato nella proposta di legge presentata dai colleghi pentastellati alla Camera, Luca Carabetta e Anna Laura Orrico, e che prevede:
– di definire come “remote worker” un lavoratore straniero il cui reddito prevalente derivi da attività estere, residente temporaneo della Repubblica Italiana. Requisiti per il remote worker sono la disponibilità di un’idonea sistemazione, un congruo reddito, un’assicurazione sanitaria e la fedina penale pulita;
– l’istituzione di visto e permesso dedicati della durata di un anno, prorogabile per un ulteriore anno ed estendibile al nucleo familiare del remote worker;
– la possibilità per il remote worker di collaborare con soggetti economici Italiani.
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