In Italia le retribuzioni sono ferme da 30 anni, i giovani sono per la maggior parte assunti con contratti precari e oggi le famiglie vivono momenti difficili a causa del caro bollette e dell’inflazione.

Il MoVimento 5 Stelle si sta impegnando affinché il governo introduca misure per contenere l’impatto dell’aumento delle bollette e contemporaneamente sta portando avanti con convinzione l’iter per arrivare al salario minimo garantito.

Nunzia Catalfo, già ministra del Lavoro nel Governo Conte II, ha depositato due disegni di legge al Senato per introdurlo. La proposta consente di contrastare la povertà lavorativa, fissando una soglia minima retributiva inderogabile oltre la quale non scendere, rafforzare la contrattazione collettiva, abbattere il dumping salariale e contrastare la concorrenza sleale.

Al Senato, la commissione Lavoro, presieduta dalla pentastellata Susy Matrisciano, ha avviato l’iter per l’esame delle proposte di legge sul salario minimo, e se in Parlamento c’è convergenza tra tutte le forze politiche di maggioranza, ci sono presupposti per arrivare a un testo condiviso da portare in Aula in tempi rapidi e a una legge entro la legislatura.

Bisogna agire senza perdere tempo.