GREEN PASS AFFOSSA ECONOMIA E VITA SOCIALE. INASPRIMENTO INGIUSTIFICATO, ADESSO IL CERTIFICATO RAFFORZATO VA ELIMINATO
Il green pass rafforzato sta affossando le attività commerciali, i settori alberghiero, turistico e della ristorazione; cinema, teatri e musei sono in fortissima difficoltà, e le società sportive si dichiarano non più disponibili ad accettare restrizioni palesemente discriminatorie, peraltro per un ambito che genera salute e contribuisce a fare reale prevenzione.
E manifesto anche la mia perplessità e critica di fronte all’ultimo decreto-legge che inasprisce ulteriormente misure già non proporzionate rispetto all’attuale situazione. Penso agli appelli accorati del settore alberghiero, cruciale per l’economia del nostro Paese: il comparto lamenta perdite ingenti e crolli delle prenotazioni. Il governo se n’è accorto, ma ha scelto la via peggiore per reagire, prevedendo addirittura un trattamento di favore (l’ingresso anche col solo tampone) esclusivamente per i turisti stranieri, un trattamento “speciale” che riserva loro maggiori diritti rispetto ai cittadini italiani: una cosa mai vista prima. E’ una proposta assolutamente controproducente, poiché inasprisce gli animi e difficilmente servirà ad aumentare il flusso di turisti dall’estero.
Altro settore fortemente penalizzato è quello della cultura, di cui l’Italia ha sempre fatto vanto. Troppe e immotivate le restrizioni e troppo oppressivo il clima di paura che si è generato; la situazione ci chiama a dare di nuovo respiro a teatri, musei, circuiti culturali, eventi che sono deserti e chiedono sostegno. Rendiamo più libera la fruizione e cerchiamo di riportare i nostri cittadini a una più realistica e proporzionata percezione dell’effettiva condizione epidemiologica.
Riguardo alla scuola e allo sport giovanile, ribadisco la posizione del M5S: no all’introduzione di discriminazioni tra vaccinati e non vaccinati, perché la scuola è il luogo dell’inclusione e non della discriminazione. Invece il governo continua con misure divisive e di dubbia efficacia.
Intanto in Parlamento ci ritroviamo in questi giorni a convertire i decreti-legge di dicembre, che non sono più attuali. Ma invece di prenderne atto, il governo persegue scelte che non appaiono basate su una corretta valutazione del rapporto costi e benefici: ha poco senso imporre in maniera così pervasiva e impattante l’obbligo di green pass rafforzato, che oggi tocca anche ambiti cruciali quali quello del lavoro e delle attività produttive. Stiamo presentando emendamenti e chiediamo fermamente al governo di retrocedere dalle sue posizioni più estreme e meno giustificate.
Il tasso di letalità sotto i 50 anni fra persone non fragili è molto basso, la patogenicità è più bassa rispetto alle altre varianti, perciò le restrizioni per le fasce di età più giovani appaiono difficilmente giustificabili. Il governo italiano ha voluto introdurre misure restrittive più dure che in tutto il resto del mondo anche in quest’ultima fase, al prezzo di disagi e sofferenze per tanti cittadini e attività. Restrizioni esasperate che non hanno avuto effetto sulla circolazione della variante Omicron, che ha fatto il suo corso. Ora siamo nella fase calante dell’ondata, con meno criticità per gli ospedali. È ora di liberare le persone. Ognuno ha acquisito dimestichezza con le misure di sicurezza e le persone sapranno regolarsi da sole per difendersi, senza la necessità di un intervento da parte dello Stato centrale.
Per tutte queste ragioni, come portavoce eletta del Movimento 5 Stelle ritengo necessario eliminare il certificato rafforzato e ridurre drasticamente l’uso del green pass base a poche e proporzionate situazioni.