CASO AFFIDI. ECCO LE MIE RIFLESSIONI DOPO L’INCONTRO DI CAVRIAGO
Ecco le mie riflessioni sul doppio incontro di giovedì a Cavriago, alla presenza del ministro Alfonso Bonafede, prima con i sindaci e poi con le famiglie e le associazioni.
È molto triste sentire parlare i sindaci senza mai una parola di compassione per le famiglie a cui sono stati sottratti i bambini e senza mai una richiesta di far luce fino in fondo sull’accusa mossa dall’inchiesta al sistema dei servizi sociali. Le accuse del gip sono gravissime: i dirigenti dei servizi sociali avrebbero agito per interesse personale, economico e non solo, sottraendo un numero sproporzionato di bambini all’affetto dei loro genitori anche quando non c’era un conclamato motivo. La politica avrebbe avallato il sistema. Personale di cooperative e società esterne avrebbero ottenuto vantaggi. I vantaggi economici che precedono nella scala dei valori la tutela dei più deboli. Ebbene, che cosa dicono i sindaci? Che le parole di Di Maio hanno ferito il territorio. Che nell’opinione pubblica cresce su Bibbiano una opinione negativa. Che caleranno le vendite del Parmigiano Reggiano!!!
È incredibilmente triste!
I sindaci chiedono maggiore protezione per gli operatori dei servizi sociali che ora, a causa dell’inchiesta, si sentono minacciati e non adeguatamente tutelati e protetti. Purtroppo sbagliano anche indirizzo. Qui ad ascoltarli c’è il ministro della Giustizia, non il ministro dell’Interno!
I sindaci al ministro della Giustizia avrebbero potuto dire, da esperti quali sono, da titolari del ruolo di controllo dei servizi sociali, da incaricati della responsabilità di indirizzo, quali sono i punti di forza e quali sono i punti di debolezza del sistema giudiziario del tribunale dei minori. Non hanno detto nulla in merito, quindi come si esplicita il loro ruolo di controllo e di indirizzo? Se controllano, come mai non evidenziano cosa va e cosa non va? Se indirizzano, come si concilia l’indirizzo con le accuse dell’inchiesta?
Molto più illuminanti su controllo e indirizzo sono stati gli stessi genitori e le associazioni che ci hanno parlato nella seconda parte dell’incontro, peccato che i sindaci non si sono fermati ad ascoltare, ma se ne sono andati via.