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M5S, 50 senatori chiedono al ministro Costa dietrofront su sovrappressione

“Chiediamo una forte presa di posizione del Ministro Costa contro la pratica della sovrappressione che costituisce un rischio per la popolazione, l’ambiente e il patrimonio culturale che insistono nei territori dove sono presenti i depositi dello stoccaggio di gas e se intenda opporsi e revocare con atti ufficiali le richieste pendenti di sovrappressione in tutte le Regioni italiane. In particolare, per quanto riguarda lo stoccaggio di San Potito e Cotignola, è necessario che il Ministro annulli l’atto emesso dal Dir. Gen. Dott. Giuseppe Lo Presti per rivedere l’esclusione della sperimentazione di sovrappressione fino al 20% senza ottenere la valutazione di Impatto ambientale preventiva”.

E’ quanto si legge in una interrogazione parlamentare urgente al Min. Sergio Costa presentata dal Sen. Gabriele Lanzi, con il supporto tecnico del Sen. Prof. Ortolani, cofirmata da oltre quaranta Senatori del MoVimento 5 Stelle e condivisa anche dai Portavoce M5S alla Camera, Spadoni, Ascari e Zanichelli e dai rappresentanti locali che hanno seguito negli anni la vicenda. Una richiesta altisonante alla quale il Ministro non potrà sottrarsi.

“La pratica della sovrappressione consiste nell’aumentare la pressione del gas stoccato nelle rocce del sottosuolo oltre la pressione originaria del giacimento geologico prima dell’estrazione. Le rocce del sottosuolo costituenti l’originario giacimento di metano, formatosi in centinaia di migliaia di anni, hanno sostenuto una determinata pressione dei gas naturali. Già la pratica di stoccaggio le espone all’azione meccanica di riduzione e aumento della pressione nell’arco di pochi mesi. Aumentare la pressione anche oltre la pressione statica andrebbe a sollecitare ulteriormente le rocce e le strutture dei depositi esponendole a rischi strutturali con il rischio di causare sismicità indotta e innescare eventi sismici più o meno forti.

Riteniamo – scrivono i senatori – del tutto fuori luogo l’autorizzazione firmata lo scorso 13 marzo 2019 dal Dir. Gen. per le Valutazioni e le autorizzazioni Ambientali, Dott. Giuseppe Lo Presti a procedere alla sperimentazione di due anni della pratica di sovrappressione fino al 20% della pressione statica escludendo la necessità della Valutazione di Impatto Ambientale.

Gli Stoccaggi suddetti sono localizzati in un’area classificata a rischio sismico 2, sismicità medio-alta (PGA fra 0,15 e 0,25 g), dove gli eventi sismici possono creare danni ingenti come accaduto con il terremoto dell’11 aprile 1688, di Magnitudo 5.8, con epicentro nei pressi di Cotignola che fu semidistrutta mentre gravi danni si registrarono anche a Bagnacavallo e Russi, crolli minori e lesioni fino a Forlì e Cesena.

Per questo è necessario che il Ministro Costa avochi a sé la competenza dell’atto firmato dal Dott. Lo Presti, in ragione della gravità della decisione presa, per annullare l’esclusione della sperimentazione della pratica di sovrappressione nello stoccaggio denominato San Potito e Cotignola dall’ottenimento di VIA preventiva”.