LA RIPRESA DEVE ESSERE TRASPARENTE E L’USO DEL DENARO DEL PNRR DEVE ESSERE MONITORATO E VERIFICABILE ANCHE DAI CITTADINI
Come Movimento 5 Stelle lo sosteniamo dall’inizio: non possono esserci ombre sull’assegnazione e sull’utilizzo dei 190 miliardi di euro con cui la UE finanzia il nostro piano nazionale di ripresa e resilienza, fondi erogati ogni sei mesi a obiettivi raggiunti.
Lo voglio rimarcare perché, alla luce dell’evolversi della situazione, è assolutamente necessario non abbassare la guardia.
Su L’Essenziale (https://bit.ly/3ojmONH), inserto settimanale dell’Internazionale, è stata pubblicata un’analisi che certamente non tranquillizza, ripresa anche da Openpolis (https://bit.ly/3pr2toL).
Sono stati sollevati dubbi sulla gestione e la trasparenza del portale www.italiadomani.gov.it, creato proprio perché i cittadini possano consultare lo stato di avanzamento di ogni investimento e le spese sostenute; come si legge su L’Essenziale, non è possibile invece monitorare in modo trasparente l’attuazione del Pnrr.
Già all’incirca un mese fa, in un’interrogazione che ho firmato insieme a colleghi portavoce del M5S (https://bit.ly/3xQyI4y), avevamo evidenziato la carenza di trasparenza del portale e il ritardo degli atti dell’Esecutivo che invece sono dovuti; persino il Parlamento, oltre che i cittadini, resta ancora escluso dal coinvolgimento sull’attuazione e monitoraggio del Pnrr.
Peraltro, come sottolineato da L’Essenziale, i dati forniti non sono open data, ossia non possono essere utilizzati liberamente perché sono protetti da copyright, e nelle tabelle sono state rilevate incongruenze, righe o colonne vuote ed elementi ridondanti.
OpenPolis denuncia poi (https://bit.ly/3DlZxz1) come sul portale fossero «presenti a ottobre 2 file. Tali documenti presentavano significative carenze ma permettevano di estrapolare una quantità rilevante di informazioni. Nei primi giorni di novembre tuttavia uno dei due file è stato sostituito, senza nessun avviso o spiegazione da parte delle istituzioni. In questo nuovo documento le informazioni presenti sono addirittura molte meno rispetto al precedente».
Ebbene, è quanto mai evidente che la strada da percorrere deve essere differentemente connotata.
Rivolgo al governo un appello affinché si trovi immediata soluzione a questo problema che può minare la fiducia che i cittadini hanno il diritto di riporre nelle istituzioni e nei decisori politici.
Il Parlamento sta dimostrando attenzione alla necessità di rafforzare l’economia basata sui dati e da ultimo lo sta dimostrando con l’emendamento 186.0.2 alla legge di bilancio che istituisce un fondo apposito finalizzato al sostegno del processo di apertura dei dati delle pubbliche amministrazioni.
Sul tema degli open data sono promotrice di un convegno che si terrà il prossimo 17 gennaio e affronterà proprio queste tematiche proponendo anche soluzioni attraverso esperienze e competenze che i relatori metteranno in campo.
“Per una PA trasparente. Dati aperti per il decisore politico” è l’evento che si terrà in presenza e online alla sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, a Roma, e che è stato preceduto da un’anteprima che ci ha permesso di raccogliere spunti e riflessioni molto interessanti.
Per informazioni e per iscriversi qui: https://bit.ly/31uuSSz