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DDL insularità, approvato al Senato. La dichiarazione di voto del M5S

Qui di seguito la mia dichiarazione di voto in rappresentanza del Movimento 5 Stelle sulla modifica all’articolo 119 della Costituzione per il riconoscimento dello svantaggio derivante dall’insularità. Con 223 voti favorevoli il Senato ha approvato in prima deliberazione. La parola passa ora alla Camera.

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Qui il testo integrale dell’intervento.

Gentile rappresentante del Governo, Gentili colleghe e colleghi,

Oggi è all’esame dell’Aula un importante provvedimento, concernente il riconoscimento del grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità, per cui dichiaro che il Movimento 5 stelle voterà convintamente in maniera favorevole.

Con l’approvazione di questo disegno di legge, oggi risolviamo, in primo luogo, un problema di carattere costituzionale, derivante dalla modifica approvata al Titolo V della Costituzione nel 2001. D’altra, che è la cosa che più interessa al cittadino, riponiamo al centro del nostro ordinamento il concetto di Isola e Insularità, con tutte le conseguenze che ne derivano per gli abitanti che si trovano in tali zone del nostro Paese.

Come premesso, con la legge costituzionale n. 3 del 2001, il legislatore nazionale soppresse un comma dell’art. 119 della Costituzione, che prevedeva contributi speciali per valorizzare il Mezzogiorno e le isole. Si trattava di una norma, come dfinita da alcuni costituzionalisti, di «diritto sociale territoriale» voluta dal Costituente per tutelare e incentivare quelle aree del Paese svantaggiate economicamente per storia e per collocazione geografica.

Il riferimento esplicito al Mezzogiorno e alle isole era stato coscientemente voluto dal Costituente, il quale volle così costituzionalizzare il problema di come valorizzare l’assetto civile, economico e sociale di quei territori, che non rappresentano solo un’area geografica del Paese ma anche, se non soprattutto, «una maniera di essere di alcuni milioni di abitanti». Per coloro che vivono nelle isole, questo assetto è nel corso del tempo divenuto un «fattore» identitario che spesso però si è trasformato in un danno, in uno svantaggio.

La norma costituzionale originaria poteva apparire generica, laddove non chiariva, in maniera esplicita, quali fossero le zone del Paese riferibili alla disposizione costituzionale. La Sicilia e la Sardegna, tra i promotori di questo intervento legislativo, godevano però di una sorta di valorizzazione sia dal punto di vista del riconoscimento sia della tutela costituzionale essendo parte integrante dell’area geografica del Mezzogiorno, oltre che isole e Regioni a statuto speciale. Ovviamente, con l’attuale norma costituzionale in vigore, tutto questo permane ancora, ma è venuta meno la copertura costituzionale, sia come Regioni del Mezzogiorno, sia in quanto isole.

Riteniamo opportuno che tale copertura giuridica venga ripristinata, anche prendendo spunto dall’esperienza comparata degli altri Paesi europei e dal ruolo che hanno le regioni nell’Unione europea, in cui il tema dell’insularità è particolarmente sentito.

Questo vulnus da sempre molto evidenziato a livello territoriale è stato concretizzato attraverso questo disegno di legge di iniziativa popolare, con centinaia di migliaia di firme raccolte, che per altro riconoscono la validità di questo istituto spesso inviso e poco considerato ma da sempre esaltato dal Movimento 5 stelle. Il disegno di legge è stato sottoposto all’esame della Commissione affari costituzionali, che oltre ad esperti e studiosi, ha audito anche i rappresentati delle Regioni direttamente coinvolti, nonchè i rappresentanti del Comitato promotore, nello spirito di una leale collaborazione tra i livelli istituzionali della Repubblica, che ha reso efficiente ed efficace il nostro lavoro.

Si è giunti così all’approvazione della norma già illustrata. L’inserimento di una disposizione con questo contenuto consente di disporre di un parametro costituzionale decisamente più esplicito di quello attualmente vigente nell’articolo 119 della Costituzione e quindi di assicurare una maggior tutela per i diritti che devono essere garantiti in modo uguale a tutti i cittadini, compresi quelli che risiedono nelle Isole, rimuovendo gli svantaggi derivanti dall’insularità.

Vengo così a parlarvi del vero nodo gordiano che è alla base di questa situazione e che spiega l’intervento legislativo che è stato sostenuto anche dal Movimento 5 stelle.

La condizione di insularità pregiudica tutti gli aspetti della vita quotidiana dei cittadini che vi abitano o lavorano. Dall’aprire un’impresa, alla produzione di merci, i trasporti, i viaggi, l’energia elettrica o il gas. Tutto ha un costo maggiore, ha una difficoltà superiore a quella che ha in qualsiasi altra regione d’Italia. La condizione di insularità e il superamento degli svantaggi derivanti da essa, non è limitata al solo problema della continuità territoriale ma è molto più estesa e complessa e investe tutti gli aspetti, economici e sociali, che vanno dal mancato sviluppo ai deficit di infrastrutturazione.

Care colleghe e colleghi, l’insularità è una situazione che produce ritardi di sviluppo sociale ed economico e fa degli isolani cittadini con diritti ridotti e affievoliti rispetto ai cittadini della terraferma. Nessuna altra regione italiana subisce lo stesso svantaggio strutturale della insularità e della perifericità, che incide in modo così significativo sulle opportunità di abitanti e lavoratori.

Con questo disegno vogliamo porre un freno a tale condizione. Non solo. Vogliamo anche sensibilizzare il legislatore ad assumere comportamenti e scelte legislative virtuose, e quindi norme promozionali per lo sviluppo strutturale delle isole e per la specialità insulare.

Alla fine di questo intervento, ritengo sia doveroso procedere celermente all’approvazione di tale norma, nella speranza si concluda presto l’iter alla Camera e quindi diventi Legge dello Stato.

Diamo quindi dignità costituzionale alle isole, in modo da riconoscere a pieno tutti i diritti dei nostri concittadini, in qualsiasi parte del paesi essi siano.