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SMART CONTRACT: LA POSSIBILE SOLUZIONE PER GARANTIRE LA PRIVACY DEI CITTADINI E L’EFFICIENZA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

È emersa una proposta molto interessante dalle audizioni che abbiamo tenuto in Commissione Affari Costituzionali al Senato in merito all’iter di conversione in legge del Decreto Capienze, il 139 dell’8 ottobre, che introduce anche modifiche significative alle misure sul trattamento dei dati.
La proposta è arrivata dal professor Giuseppe Attardi, già docente di informatica all’università di Pisa, nonché responsabile della realizzazione della piattaforma cloud del GARR.
Attardi ha sottolineato come sia altamente rischioso non prevedere una forma attenta di verifica e misure che circoscrivano in qualche modo il trattamento e il passaggio dei dati personali dei cittadini tra PA e verso terzi.
E per assicurare il rispetto della protezione dei dati senza compromettere i benefici derivanti da una loro accessibilità più efficace, ha proposto di ricorrere al cosiddetto smart contract, che garantisce che sui dati vengano effettuate solo le operazioni espressamente indicate.
Peraltro ha suggerito anche di affidare a un comitato tecnico costituito presso il ministero della transizione digitale il compito di definire, di concerto con il Garante della privacy, un modello che permetta di conservare l’indicazione della fonte e la tipologia del dato stesso, con un iter che preveda la necessaria richiesta di autorizzazione allo stesso Garante specificando le finalità del trattamento e fornendo il contratto da associare ai dati in questione.