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Sul reddito di cittadinanza non si torna indietro

Apprezzo sempre gli interventi concreti e solidi di Nunzia Catalfo, che tantissimo ha fatto da ministro per il nostro paese.
E condivido le parole che ha speso sul reddito di cittadinanza, stigmatizzando gli attacchi politici sguaiati che negli ultimi mesi si susseguono contro il Reddito di cittadinanza, una misura che ha ridato dignità a 1,8 milioni di famiglie e a 1.350.000 bambini e ragazzi e che si è rivelata fondamentale per fronteggiare la pandemia.
Sul quotidiano “La Stampa” è uscita l’altro giorno una sua intervista al riguardo.
Malgrado il titolo abbia purtroppo stravolto il senso del suo ragionamento, Nunzia Catalfo ha detto che in un momento simile trova assurde le prese di posizione dei vari Renzi, Salvini, Meloni e via dicendo.
A loro non interessa il Reddito in sé, i benefici che ha prodotto e gli effetti che potrà dare a medio/lungo termine. Il loro unico scopo è attaccare il MoVimento 5 Stelle.
Dice la Catalfo: «Pensate: per tutta l’estate, questi “signori” hanno ripetuto che per colpa del Rdc non si trovavano lavoratori stagionali. E invece? E invece i dati dell’Osservatorio dell’INPS – non i tweet dei renziani o di “Matteo” e “Giorgia” – dicono che mai come quest’anno c’è stata una così numerosa assunzione di stagionali. A maggio infatti sono stati attivati 142.272 rapporti, un record da almeno otto anni a questa parte. Se avessero un briciolo di decenza, oggi i detrattori del Reddito chiederebbero scusa, ma ovviamente non lo faranno e anzi spareranno un’altra bufala. Si deve insistere sulla strada che abbiamo tracciato, investendo con ancora più forza nella formazione attraverso il programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (GOL) e il Piano nazionale nuove competenze che ho inserito nel PNRR».
Come dice Nunzia, citando il Presidente Giuseppe Conte, sul Reddito di cittadinanza l’Italia non può tornare indietro.
Tutto è migliorabile, ma se si ha a cuore il destino degli ultimi e dei dimenticati, non interessi elettorali e di bottega e si è comodamente seduti a una scrivania o nascosti dietro lo schermo di un telefonino. Non serve baciare i crocifissi o professarsi cattolici se poi si vuole privare milioni di persone, comprese quelle con disabilità, dell’unico sostegno di cui dispongono.
Aggiunge Nunzia: «Chi ancora usa i dati a suo piacimento, come la responsabile Lavoro di Forza Italia che mette a confronto i percettori di Rdc che hanno ottenuto un impiego con l’intera platea dei nuclei beneficiari per dimostrare il suo presunto flop, o addirittura chi sostiene che un single possa incassare anche mille euro quando la somma massima è 780 dimostra tutta la scarsa conoscenza dell’argomento, oltreché la sua malafede.
Piuttosto che perdere tempo con note stampa e chiacchiere, vadano nelle case dei cittadini dicendo a quei bambini, ragazzi e ai loro genitori che vogliono eliminare il Reddito di cittadinanza. Lo facciano guardandoli negli occhi. Ne hanno il coraggio?».