Condivido le parole del presidente Giuseppe Conte, che si è messo con lucidità di fronte alla situazione attuale per offrire solidi spunti di azione.

Innanzi tutto l’apertura di corridoi umanitari per mettere in sicurezza chi ha collaborato e si è esposto anche sui diritti civili in Afghanistan in questi vent’anni.

E non va considerata un tabù la possibilità di costruire un dialogo costante con il nuovo emirato islamico, per far capire al regime che da soli non si va da nessuna parte.

Bene anche l’evidenza posta sul fatto che non è con le armi che si risolvono problemi così complessi.

Il percorso delineato da Conte vorrebbe vedere anche Russia e Cina sedersi al tavolo del confronto, per coinvolgere tutta la comunità’ internazionale nel tentativo di tenere i talebani dentro un dialogo serrato.

Il Movimento 5 Stelle si sta già muovendo. Abbiamo le restituzioni degli eletti e Conte invita a destinare il denaro al finanziamento dei corridoi umanitari e all’accoglienza di chi arriva dall’Afghanistan.

Intanto prosegue l’attività del nostro ministro degli Esteri Luigi Di Maio. E all’aeroporto di Kabul è operativo il presidio diplomatico italiano, con il console Tommaso Claudi rimasto per dare il suo contributo alle operazioni di rimpatrio coordinate dall’Unità di Crisi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale