Modifiche alle norme sui concorsi. Fatta giustizia per i neolaureati
Ecco l’intervista che mi ha fatto La Notizia sull’importante lavoro svolto per modificare le norme sui concorsi pubblici.
Qui il testo integrale:
Senatrice Maria Laura Mantovani, capogruppo M5S in commissione Affari costituzionali, è stata modificata la norma sui concorsi del ministro Brunetta. Perché non andava bene?
“Lo sbarramento all’accesso effettuato in sede di preselezione mediante titoli, generalizzato a tutte le categorie e a tutti i livelli insieme al peso dato a titoli e passate esperienze lavorative nella graduatoria finale. Questa formulazione bloccava l’accesso ai concorsi ai giovani neo laureati, alla nostra next generation”.
In che modo si ripara il vulnus che aveva creato quella norma?
“La fase preselettiva viene praticamente eliminata, in quanto non più necessaria con questa modalità rinnovata e digitalizzata. Anzi si specifica che una fase di valutazione preliminare dei titoli strettamente correlati alla natura e alle caratteristiche delle posizioni da ricoprire è possibile solo per i profili ad elevata specializzazione tecnica. Inoltre i titoli e le esperienze professionali peseranno sul punteggio finale solo in misura non superiore a un terzo. Inoltre, la prova scritta in modalità digitale sarà sufficiente a scremare le competenze e sarà veloce grazie all’automatizzazione del processo di valutazione”.
Si pone con sempre maggiore evidenza la necessità di innovare la PA.
“La PA ha subito un processo di svuotamento di risorse umane dovuto a 2 fattori: il blocco del turn-over e la politica dell’outsourcing che in nome del risparmio economico e di una falsa idea di efficientamento ha privato la PA di competenze tecniche. Si parla moltissimo di sburocratizzazione e di digitalizzazione, ma non possiamo averle senza elevate professionalità che comprendano le inefficienze e progettino nuove modalità di lavoro. Adesso apriamo l’ingresso a molti giovani e auspichiamo il reclutamento di una nuova classe dirigente, con formazione ed esperienza più tecnica che riesca meglio a governare la digitalizzazione e il rinnovamento richiesto dalla Ue e dal mondo produttivo”.