Abbiamo approvato ieri il parere, di cui sono stata relatrice, sul greenpass europeo che dovrebbe consentire gli spostamenti all’interno dell’Unione europea. E vi abbiamo inserito, come Commissione, alcune osservazioni importanti, come ad esempio la necessità che l’accesso ai test Covid sia equo e agevole e non comporti oneri per chi è impossibilitato, per ragioni esterne alla propria volontà, a sottoporsi alla vaccinazione.

Riguardo alla tutela della riservatezza, sarà necessario precisare se le informazioni contenute nel certificato saranno rese accessibili in eguale misura a tutti i soggetti che devono utilizzarle, pubblici o privati che siano. In ogni caso occorre che le informazioni siano accessibili a un numero ristretto di soggetti e che si privilegi l’accesso alla prova della veridicità delle informazioni rispetto all’accesso alle informazioni stesse.

La Commissione ha inoltre accolto la mia proposta in cui si chiede che le informazioni contenute nel certificato siano sottoposte alla cosiddetta “dimostrazione a conoscenza zero (Zero-Knowledge Proof)”, protocollo che facilita l’autorizzazione digitale senza trasmissione di dati personali o sensibili; di conseguenza, nessuna informazione, né dalla parte del titolare del green pass né da quella del verificatore, può essere compromessa in alcun modo.

Sarà comunque necessario prevedere misure che prevengano la falsificazione del certificato.

La Commissione europea dovrebbe inoltre definire un’età anagrafica al di sotto della quale non sia previsto l’obbligo di certificato per i minori accompagnati dai genitori già in possesso del green pass.

Auspichiamo poi che la validità temporale del pass venga determinata sulla base delle valutazioni scientifiche di organismi europei che tengano conto del raggiungimento dell’immunità di comunità nell’Unione.

Qui la discussione sulla proposta di regolamento europeo: https://bit.ly/3xzXW6L

Qui il parere approvato dalla Commissione: https://bit.ly/3gNA1Lg