REDDITO DI CITTADINANZA. M5S: “I 4 TRUFFATORI SONO UN INSULTO AI 10.000 PERCETTORI IN PROVINCIA DI REGGIO”
Reggio Emilia, 17 marzo 2020 – “Un’intera famiglia dovrà rispondere del reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. I Carabinieri della Stazione di Sant’Ilario d’Enza hanno denunciato quattro stranieri perché percepivano il reddito di cittadinanza senza, in realtà, averne titolo. In particolare, i quattro stranieri avevano dichiarato di essere residenti nel comune di Milano e di aver dimorato sul territorio nazionale per almeno 10 anni, cosa risultata essere del tutto non vera atteso che i loro ingressi sul territorio nazionale erano finalizzati esclusivamente a ritirare il denaro previsto dal diritto falsamente acquisito. Circa 6.000 l’importo complessivo sottratto alla Tesoreria dello Stato ed ottenuto anche grazie all’esibizione di codici fiscali falsi” dichiarano in una nota i parlamentari del Movimento 5 Stelle Maria Edera Spadoni, Davide Zanichelli e Maria Laura Mantovani.
“Questi truffatori sono un insulto ai reali percettori del reddito di cittadinanza che, sul territorio reggiano, tra Reddito di Cittadinanza e Pensione di Cittadinanza a gennaio 2021 sono 9.862, per alcune persone questo è scaduto, ma si prospetta in parte un rinnovo. Le famiglie in totale sono 4.129, con una media contributo di 506 euro e 477 euro per la pensione di cittadinanza, si aggiunge inoltre un contributo integrativo sulla stessa pensione di 228 euro. La media quindi totale dei due provvedimenti è di 472 euro a testa” incalzano i pentastellati
“Ringraziamo le Forze dell’Ordine per il prezioso lavoro svolto che ha portato alla scoperta della vicenda. Sono stati inoltre allertati gli uffici competenti per la sospensione immediata dell’erogazione illecita. Vorremmo inoltre ricordare che le somme vanno subito restituite e tra l’altro, nella legge sul reddito di cittadinanza, è prevista appunto l’aggravante come reato specifico per chi lo percepisce illegalmente” concludono Spadoni, Zanichelli e Mantovani.