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Decreto misure anti-Covid: il mio intervento in Senato

Il mio intervento in aula al Senato il 27 gennaio sull’esame del Decreto numero 172 del 2020 che prevede, oltre a conferme per i ristori, anche le misure anti-Covid necessarie al contenimento dell’emergenza epidemiologica.

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Presidente, onorevoli Senatrici e Senatori, Governo,

il decreto-legge n. 172 del 2020, già esaminato e modificato dalla Camera e oggi all’attenzione di questa Assemblea, rappresenta uno degli strumenti normativi messi in atto dal Governo, con la collaborazione del Parlamento, per contrastare l’emergenza epidemiologica e salvaguardare il diritto fondamentale alla salute.

In esso vi sono alcune norme, penso alle disposizioni sui cosiddetti ristori, che hanno anche oggi la loro piena efficacia. Altre, le limitazioni in vigore durante il periodo natalizio da poco passato, rimangono per fotografare una situazione che purtroppo rimarrà indelebile nella nostra memoria e di tutti i cittadini italiani.

Queste misure hanno delineato un quadro più restrittivo rispetto a spostamenti e visite a parenti, affetti ed amici, mantenendo però sempre un punto di equilibrio tra le restrizioni imposte e il bisogno per le famiglie di poter vivere, almeno nel periodo natalizio, con un minimo di serenità insieme ai propri cari.

Non si è trattata di una scelta presa a cuor leggero. Sappiamo che per la nostra tradizione, le festività di Natale, Capodanno e l’Epifania, rappresentano un momento di incontro, di condivisione, di festa, che quest’anno abbiamo dovuto fortemente limitare. Sappiamo che esse rappresentano anche un momento di prosperità per tutte le realtà commerciali di questo nostro Paese, che hanno dovuto rinunciare ai profitti chiudendo le proprie vetrine di fronte ad affezionati clienti. Ma la minaccia di espansione della pandemia era ancora reale.

Queste  scelte restrittive alla circolazione delle persone e alle attività ricreative e non essenziali sono state messe in opera dal governo sulla base di una elaborazione di dati raccolti che sono la base scientifica per prendere le decisioni più opportune. Con il senno del poi, tutti oggi possiamo vedere e riscontrare quanto queste misure sono state importanti per raggiungere gli attuali risultati di contenimento, seppure in una drammatica situazione di emergenza.

Possiamo così constatare oggi che il picco di positivi giornalieri lo abbiamo raggiunto il 22 novembre con 806.000 positivi in quel giorno. Alla stessa epoca i nuovi positivi giornalieri erano 35.000. A metà dicembre siamo scesi a 20.000 nuovi positivi giornalieri. E i positivi totali lungo il mese di dicembre hanno proseguito la discesa, mentre costantemente crescevano le guarigioni. L’obiettivo era poter permettere una situazione complessiva compatibile con il rientro a scuola in presenza dei ragazzi delle scuole superiori. Dall’inizio di gennaio, i positivi giornalieri sono sempre meno di 570.000 e i nuovi positivi giornalieri diminuiscono da 20.000 a 13.000. Questo relativo successo, è stato possibile grazie ai sacrifici fatti durante le vacanze natalizie.

Sacrifici che coinvolgono tutti, ma alcuni più di tutti. Mi riferisco alle attività operanti nella somministrazione di alimenti e bevande, su cui le restrizioni prima descritte hanno inevitabilmente inciso in termini di calo di fatturato. Per quelle con la partita Iva attiva, specificatamente identificate in questo decreto, si offrono contributi a fondo perduto attraverso lo stanziamento di 645 milioni di euro, 455 per il 2020 e 190 per il 2021. Non siamo affatto fuori da questa emergenza, questo lo sappiamo, né sotto il profilo sanitario, né sotto quello economico ed è per questo che tali iniziative di sostegno continueranno ad essere approvate.

Una attenzione particolare merita la scuola la scuola. Il provvedimento contiene misure per la progressiva ripresa dell’attività scolastica in presenza dopo il periodo di didattica a distanza. Anche in questa occasione, il M5S vuole ribadire il sostegno al lavoro fatto dalla Ministra Azzolina che ha fatto tutto quanto c’era da fare per rendere la SCUOLA un luogo sicuro e garantire ai ragazzi ciò a cui hanno diritto. E’ assurdo, ancora oggi, assistere al balletto delle Regioni che nelle settimane scorse hanno disposto arbitrariamente RINVII nelle aperture delle scuole.

Come ribadito dal CTS, interpellato il 17 gennaio, l’incremento dell’incidenza dei nuovi casi è contenuto e l’importanza del ritorno in classe non è più procrastinabile per il grave impatto della sua assenza sull’apprendimento e la strutturazione psicologica degli adolescenti.

Prolungare in alcune Regioni italiane la chiusura della istituzioni scolastiche e impedire ai ragazzi di tornare nelle loro classi non è stata una scelta fatta in nome della comunità. Lo scorso 23 dicembre, sono stati presi degli accordi tra il governo e le Regioni, messi nero su bianco, che dovevano e devono essere rispettati. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità ci dicono che frequentare gli ambienti scolastici non rappresenta un amplificatore dei contagi. E le comunità scolastiche stanno seguendo regole rigorose da mesi.

La situazione psicologica degli adolescenti dello scorso marzo, durante il primo lockdown, è molto diversa da quella di questo ultimo periodo di dicembre-gennaio. Una testimonianza di uno studente: “A marzo era tutto chiuso, ci sentivamo come tutti gli altri. Oggi solo noi siamo chiusi. E ci rimandano di 15 giorni in 15 giorni. È una specie di goccia cinese”.

Il bilanciamento tra le limitazioni alla libertà individuale e la salvaguardia della salute dei cittadini non può colpire la scuola che rimane, tra le altre cose, un luogo di socializzazione fondamentale. La socializzazione è il processo con cui i ragazzi entrano a far parte della società, ne apprendono le regole, le conoscenze, le competenze e i valori.

La solitudine didattica, e non solo didattica, per i ragazzi e le ragazze è patologica. Hanno una energia enorme. Se la tieni ingabbiata per mesi, ormai è un anno, gli fai un danno enorme.

Non si faccia quindi pagare ai giovani questo altissimo prezzo: non ci potranno essere ristori al danno culturale e sociale che si porteranno dietro! Per gli adolescenti la scuola rappresenta non solo un luogo di apprendimento, ma anche di incontro e di confronto anche con realtà e culture diverse. Il confronto porta a crescere, sempre, in tutti i campi della vita. Non priviamoli quindi di questa esperienza fondamentale!

In conclusione, colleghe e colleghi, mi auguro che oggi questo decreto possa essere approvato e convertito in legge. Esso rappresenta un segnale tangibile dell’attenzione del Governo, rappresentato unitariamente dal Presidente Giuseppe Conte, verso la drammatica situazione che stiamo vivendo.Il mio augurio oggi è che il nostro Presidente Giuseppe Conte possa essere messo nelle condizioni per continuare questo lavoro, con lo stesso spirito che lo ha contraddistinto nella ricerca dell’unità dell’azione di governo per rispondere al meglio ai bisogni immani e pressanti del Paese, senza che sorgano nuovamente ulteriori interferenze che all’occhio dell’opinione pubblica non sarebbero comprese. Il Paese non accetta più le strategie da giochi di ruolo, il Paese ci chiede di lavorare per il bene comune e di tutti i cittadini.

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