Reddito di cittadinanza: i numeri dei contratti di lavoro per i percettori “occupabili”
C’è ancora qualcuno che pensa che il reddito di cittadinanza sia un “regalo” a chi non ha voglia di lavorare?
Ebbene, bisogna che cambi prospettiva e in fretta. I numeri ci dicono che non solo il reddito di cittadinanza è una misura di civiltà e un aiuto che garantisce a tutti i cittadini in difficoltà un sostentamento di base, ma che è anche un volano per creare posti di lavoro.
E ciò avviene attraverso appunto questo canale diretto che si è costituito, che mette in relazione chi ha bisogno di un’occupazione e gli enti locali che possono impiegare queste persone in lavori di pubblica utilità.
Ecco, dunque, chi, tra i beneficiari “occupabili” di reddito, cioè quelli tenuti a sottoscrivere il Patto per il Lavoro, hanno già firmato almeno un contratto prima del 31 ottobre di quest’anno.
Modena 2.368
Reggio Emilia 1.721
Ferrara 1.390
Parma 1.707
Piacenza 894
SVIMEZ – “REDDITO EVITATO TENSIONI INCONTROLLABILI DURANTE PANDEMIA”
Come ha rivelato lo Svimez che segue lo stato nel suo rapporto “il reddito di cittadinanza ha evitato incontrollabili tensioni sociali durante il lockdown” e proprio nella pandemia questo strumento sociale di sostegno al reddito ha avuto un ruolo e un’importanza incredibili, offrendo un salvagente contro la povertà in ogni regione italiana, da Nord a Sud durante l’emergenza Covid. Inoltre questa misura stimola in tutta Italia decine di migliaia di persone nella ricerca di una nuova occupazione.
Con il Reddito di cittadinanza e le prime azioni di potenziamento dei Centri per l’Impiego attraverso l’irrinunciabile contributo dei Navigator abbiamo raggiunto risultati impensabili, e su questa strada dobbiamo andare avanti. Per il rifinanziamento del Reddito di cittadinanza ci sono pronti 4 miliardi in Legge di Bilancio, ma occorre renderlo ancora più efficace e inclusivo. Allo stesso modo serve un’accelerazione sul fronte delle politiche attive, per le quali sono già previsti importanti investimenti per la formazione e la riqualificazione dei lavoratori, grazie a nuove risorse che si aggiungono al Fondo Nuove Competenze voluto dal Ministero del Lavoro.
Prevenire la disoccupazione dei lavoratori a rischio, agganciare la formazione alle politiche di sviluppo e puntare a un sistema di ammortizzatori sociali finalmente universale sono alcuni degli obiettivi strategici che intendiamo perseguire con decisione anche in Parlamento.
DATI NAZIONALI
Secondo i dati di Anpal, i contratti di lavoro firmati da percettori di Reddito di Cittadinanza prima del 31 ottobre superano quota 352mila su scala nazionale. A fine luglio erano 196mila. Nel giro di tre mesi sono quasi raddoppiati. Sul totale degli ‘occupabili’ vediamo dunque salire al 25,7% la percentuale di chi ha trovato almeno un’occupazione. A fine luglio era del 18,7%. Il balzo è stato addirittura del 7%”. In 15 Regioni il rapporto tra chi ha siglato almeno un contratto di lavoro e il totale dei percettori occupabili è superiore al 30%. In tre casi supera addirittura il 40%, con andamenti che rispecchiano chiaramente il grado di sviluppo economico dei singoli territori e quindi la loro capacità di assorbire forza lavoro
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