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MANTOVANI (M5S): “SECCHIA, IL MINISTERO HA CHIESTO CONTO ALLA REGIONE. ANCORA NESSUN INTERVENTO SULLE CASSE DI ESPANSIONE. SUGLI ARGINI SI FINIRA’ A ESTATE 2021. RESTANO DUBBI SULLA SICUREZZA”

24 SETTEMBRE – “Stamattina in Commissione Ambiente del Senato il ministero dell’ambiente ha risposto all’interrogazione che avevo presentato per conoscere lo stato degli interventi di messa in sicurezza sul fiume Secchia nel Modenese. Dalla Regione si è saputo che i lavori sugli argini termineranno entro il primo semestre 2021 e che ancora nessun intervento è stato eseguito sulle casse di espansione e sui relativi manufatti. Resta da capire se gli interventi pianificati si riveleranno sufficienti per scongiurare piene ed esondazioni. La situazione non fuga i dubbi e le preoccupazioni sulla sicurezza generale del Secchia, né evidentemente del nodo idraulico modenese nel suo complesso”: così la senatrice M5S Maria Laura Mantovani.
“Da quanto la Regione ha fatto sapere al Ministero, per l’adeguamento funzionale e strutturale degli argini del fiume sono stati stanziati 31 milioni e 825mila euro suddivisi in due stralci – prosegue Mantovani – mentre per la cassa di espansione è stato elaborato un progetto suddiviso in 4 lotti tra adeguamenti e ampliamenti. Al momento però non c’è ancora copertura finanziaria per l’adeguamento in quota delle arginature della cassa e per la realizzazione della seconda cassa di espansione”.
«C’è da chiedersi se la progettazione e l’attuazione degli interventi siano sufficienti – prosegue Mantovani – L’ultimazione degli argini per contenere le piene TR20 prevista entro il primo semestre 2021 non mette in tranquillità, poiché ci sono in mezzo ancora due stagioni piovose, l’autunno 2020 e la primavera 2021 che possono portare le alluvioni prima della fine dei lavori. I ritardi accumulati negli anni non sono accettabili e sono anche conseguenza di lunghi tempi di inattività con relativo spreco di tempo e risorse”.
“Per quanto riguarda gli adeguamenti degli impianti delle attuali casse di espansione si prende atto che i progetti sono solo parzialmente finanziati e pertanto le piene TR50 ad oggi non sono mitigabili. Ho sollecitato il ministero a continuare nel monitoraggio dell’operato della Regione Emilia Romagna e degli enti attuatori e a verificare le eventuali cause di ulteriori rallentamenti, malfunzionamenti o blocco dei lavori. Ho anche richiesto uno sforzo per reperire o sollecitare l’uso di risorse che possano essere destinate nello specifico”.