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In aula al Senato uno dei tipici agguati di Calderoli… ma il Decreto Elezioni mette ordine e dà garanzie

ROMA, 18 giugno – In aula al Senato uno dei tipici agguati di Calderoli che vuole sorprenderci a colpi di regolamento, ma anche con l’aiutino della presidente del Senato.
È successo infatti che la votazione per non passare all’esame degli articoli del Decreto Elezioni, richiesta appunto da Calderoli, è stata fatta in fretta e furia e… ci si è dimenticati di chiedere chi erano i senatori contrari…
Figura barbina!
Intanto qui il video dell’intervento che ho fatto in Senato stamattina proprio sulla tornata elettorale.
Alle voci critiche vorrei ricordare un pericoloso precedente cui non è stata data la dovuta rilevanza. Riguarda le elezioni amministrative francesi: i francesi, all’inizio della pandemia, hanno deciso di andare avanti lo stesso, pur avendo un sistema a doppio turno, con il risultato che hanno svolto il primo turno e poi sono stati costretti a bloccarsi. Ebbene, il secondo turno si terrà il prossimo 28 giugno, oltre tre mesi dopo il primo!
Anche noi, e lo ricordo per tutti gli smemorati, abbiamo il sistema elettorale a doppio turno per molti dei Comuni e per la Regione Toscana.
Cosa sarebbe successo se anche noi avessimo deciso di votare in fretta e furia?
Come avremmo gestito la situazione in caso di blocco tra il primo e il secondo turno elettorale?
Il compito di amministrare quei comuni sarebbe stato affidato alle amministrazioni precedenti oppure a dei commissari?
E svolgere il secondo turno dopo settimane e settimane non avrebbe potuto alterare gli equilibri elettorali, inficiando il voto?
Questo decreto che il Parlamento converte in legge mette ordine e garantisce un buon equilibrio tra le esigenze di posticipo legate alla pandemia e la necessità di garantire lo svolgimento delle elezioni nelle migliori condizioni possibili, a tutela della nostra democrazia.