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App Immuni: la risposta integrale della ministra Pisano al Question Time

Mercoledì 13 maggio al Question Time al Senato la ministra pr l’Innovazione e per il Digitale Paola Pisano ha risposto a un mio quesito riguardo la App Immuni.

Ecco il testo integrale del quesito, della risposta e della replica.

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Legislatura 18ª – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 217 del 13/05/2020

Question time

PRESIDENTE. La senatrice Mantovani ha facoltà di illustrare l’interrogazione 3-01575 sulla riservatezza dei dati personali raccolti dall’applicazione di tracciamento scelta dal Governo, per tre minuti.

MANTOVANI (M5S). Signor Presidente, gentile Ministro, nelle ultime settimane, sulla base di diversi articoli di stampa e on line, da dichiarazioni di esponenti politici e altri soggetti più o meno competenti sulla materia sono stati paventati i rischi inerenti alla riservatezza dei dati gestiti dall’app Immuni, il sistema di tracciamento digitale dei contatti che si intende adottare in Italia al fine del contenimento del contagio da Covid-19. È stata inoltre denunciata la possibilità che tali dati vengano trattati o addirittura ceduti a soggetti stranieri o privati per finalità diverse da quelle previste.

Ricordo che il contact tracing o il tenere traccia, tramite interviste, dei contatti avuti da un paziente accertato positivo è una delle azioni di sanità pubblica utilizzate per la prevenzione e il contenimento della diffusione di molte malattie infettive e rappresenta un elemento importante all’interno di una strategia sostenibile post-emergenza e di ritorno alla normalità. In questo sistema il contact tracing digitale è complementare a quello tradizionale, rendendo la procedura complessivamente più efficiente e con un minor dispendio di risorse.

Nell’interrogazione in esame ho evidenziato l’iter di selezione e di adozione di tale sistema digitale sulla base degli orientamenti stabiliti dall’Unione europea e, da ultimo, ai sensi dell’articolo 6 del decreto-legge n. 28 dello scorso 30 aprile, ora all’esame del Senato. Nonostante tali previsioni, in quest’Aula parlamentare, nell’interesse di tutti i cittadini italiani colpiti dall’attuale emergenza epidemiologica, si rende necessario chiarire al più presto e senza alcuna ombra di dubbio tutti gli aspetti di questa scelta.

Pertanto, si chiede di sapere se lo sviluppo della soluzione italiana di contact tracing digitale è conforme alla normativa europea sulla protezione dei dati personali e agli orientamenti espressi dall’Unione europea sull’utilizzo degli strumenti di tracciamento nel contesto dell’emergenza legata al Covid-19 e se ci sono interferenze straniere e private nella messa a punto di questa app.

PRESIDENTE. Il ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, dottoressa Pisano, ha facoltà di rispondere all’interrogazione testé illustrata, per tre minuti.

PISANO, ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione. Signor Presidente, onorevoli senatrici e senatori, l’interrogazione mi dà l’opportunità di illustrare le attività compiute finora per sviluppare e adottare una soluzione italiana di tracciatura digitale dei contatti (contact tracing), finalizzata al contenimento dei contagi di Covid-19 e conforme alla normativa europea e italiana in materia di protezione dei dati personali.

L’applicazione mira a mettere a punto un modello tecnologico conforme con le raccomandazioni della Commissione europea dell’8 aprile. Stiamo rispettando tutti i principi generali indicati dalla Commissione nel pacchetto di strumenti Toolbox of practical measures. L’Italia sta partecipando a vari incontri con Paesi membri e con la Commissione europea per definire una soluzione interoperabile e aggiornare sullo stato di avanzamento del nostro progetto. Il 14 aprile ho avuto un videocollegamento con il commissario europeo Mariya Gabriel; il 26 aprile è stata la volta del ministro tedesco della digitalizzazione Dorothee Bär; il 4 maggio si è tenuta una videoconferenza con rappresentanti di Francia, Germania e Spagna e il 5 Maggio una videoconferenza informale dei Ministri delle telecomunicazioni e della digitalizzazione dell’Unione europea.

In Italia il ricorso al tipo di contact tracing considerato viene reso possibile da apposite disposizioni del decreto-legge del 30 aprile 2020, n. 28.

Il Governo ha agito peraltro in sintonia con valutazioni di parlamentari e forze politiche, che ritenevano necessaria una norma primaria, il cui testo è adesso all’esame delle competenti Commissioni del Senato. Il Garante della privacy ha ritenuto il sistema prefigurato coerente con i principi sulla protezione dei dati personali. L’applicazione sarà scaricabile su base volontaria e gratuita; raccoglierà codici anonimi o pseudoanonimizzati, generati dall’applicazione stessa scaricata sui cellulari, con assoluta esclusione dei dati relativi alla geolocalizzazione degli utenti. Utilizzerà infrastrutture pubbliche situate sul territorio nazionale e sarà gestita dalla società pubblica Sogei SpA. Il codice verrà rilasciato sotto licenza aperta, verificabile da chiunque. Il codice è stato concesso alla pubblica amministrazione dalla società Bending Spoons, in licenza d’uso aperta, gratuita, perpetua, irrevocabile. La licenza del codice, la sua verifica e tutti i test di sicurezza vengono svolti interamente da soggetti pubblici. La Bending Spoons SpA non tratterà in nessun modo i dati raccolti dall’applicazione.

Posso dunque rassicurare il Parlamento e tutti i cittadini che, secondo le procedure definite, non sussiste, nemmeno in astratto, il rischio che i dati raccolti dall’app possano entrare nella disponibilità di soggetti stranieri e privati. Il Covid-19 è un nemico di tutte le persone che si trovano nel nostro Paese; non è un nemico della maggioranza o dell’opposizione, lo è di tutti noi. È sulla base di queste convinzioni che ho lavorato queste settimane e che continuerò a lavorare, sperando nel contributo prezioso di tutti, della maggioranza e dell’opposizione, entrambe chiamate a una prova di responsabilità quanto mai necessaria per il bene del nostro Paese e della comunità europea della quale facciamo parte. (Applausi).

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire in replica la senatrice Mantovani, per due minuti.

MANTOVANI (M5S). Gentile signor Ministro, la ringrazio per la risposta, di cui mi dichiaro pienamente soddisfatta. Ritengo importante che sia stata fatta chiarezza davanti al Parlamento e che si ponga fine alle numerose illazioni su tale vicenda. Il sistema decentralizzato e distribuito di memorizzazione dei contatti, oltretutto protetti da algoritmi crittografici, minimizza, anche in caso di furto del telefono, la possibilità di decodificare i dati ivi contenuti. Anche la piattaforma unica nazionale, essendo destinata a contenere una minima parte dei dati scambiati tra i dispositivi, ossia solo gli identificativi registrati dagli apparecchi dei positivi, risponde al principio di minimizzazione e garantisce l’impossibilità di reidentificazione, assicurando in tal modo notevoli garanzie in materia di privacy.

In merito alle paventate interferenze straniere, ringrazio il Ministro per aver dimostrato quanto l’analfabetismo digitale di certo giornalismo sia veicolo di misinformazione e di disinformazione. Ad ogni buon conto, la prossima pubblicazione del codice sorgente del software che andremo a installare permetterà a ciascuno di verificare in prima persona ogni operazione effettuata dall’app. Mi auguro che il sistema, che reputo un tassello fondamentale per bloccare il diffondersi dell’epidemia in Italia, diventi presto operativo, contestualmente alle misure sanitarie di verifica dei contagi. (Applausi).