ISTRUZIONE, MANTOVANI (M5S): “MATEMATICA E DIGITALE AL CENTRO DI UN NUOVO PIANO NAZIONALE PER LA SCUOLA”
Roma, 17 ottobre 2019 – In Italia si registra un grave ritardo nel campo della formazione matematica, tecnico-scientifica e digitale che ostacola la crescita economica e lo sviluppo sociale del Paese. Nel mese di giugno 2019 è stato pubblicato il rapporto “Digital economy and society index” 2019 (DESI – Indice dell’economia e della società digitali) che si basa su una serie di indicatori considerati rilevanti per valutare l’attuale policy europea e nazionale in materia di digitalizzazione, quali connettività, capitale umano, utilizzo di internet, integrazione della tecnologia digitale nei sistemi produttivi e servizi pubblici digitali. Nella classifica dei Paesi redatta sulla base del rapporto, l’Italia risulta al 24° posto su 28 Stati membri. Tale deludente risultato risulta, purtroppo, come il migliore finora conseguito, secondo i dati analizzati dal 2013 ad oggi.
Un altro indicatore, lo “Skills outlook scoreboard” dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) 2019, ha segnalato i gravi ritardi che condizionano il nostro Paese. In particolare tale studio valuta in che misura i Paesi siano in grado di sfruttare la digitalizzazione sulla base di 3 principali parametri: competenze per la digitalizzazione, esposizione digitale e le politiche relative alle competenze; esso mostra che la popolazione italiana non possiede le competenze di base necessarie per prosperare in un mondo digitale, sia in società che sul posto di lavoro. Solo il 36 per cento degli individui in Italia, il livello più basso tra i Paesi OCSE, è in grado di utilizzare internet in maniera complessa e diversificata; solo il 21 per cento degli individui in età compresa tra i 16 e i 65 anni possiede un buon livello di alfabetizzazione e capacità di calcolo. Si tratta del terzo peggior risultato tra i Paesi esaminati; infine, per quanto riguarda gli insegnanti, secondo l’OCSE quelli italiani risultano meno preparati rispetto ai colleghi europei e utilizzano le nuove tecnologie ben al di sotto di altri lavoratori altamente qualificati. I dati mostrano, inoltre, come 3 insegnanti su 4 riferiscano di aver bisogno di ulteriore formazione nelle TIC per svolgere la propria professione.
Le potenzialità di una riforma che vada nella direzione del miglioramento dello studio della matematica e dello sviluppo delle competenze digitali nei ragazzi sono il tema di un convegno di oggi, 17 ottobre 2019, ospitato dal Senato. L’evento, promosso e coordinato dalla Sen. Maria Laura Mantovani, vede la partecipazione, tra gli altri, del Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti e della Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti.
“E’ necessario stanziare nuove risorse per un nuovo Piano Nazionale Scuola Digitale che abbia tra i punti centrali l’introduzione di una metodologia più efficace di insegnamento e apprendimento della matematica e dell’educazione digitale”. Ha commentato la Sen. Mantovani, promotrice dell’evento. “Questo – continua l’esponente M5S – affinché la matematica possa svolgere la sua funzione insostituibile di strumento cardine per l’affinamento del ragionamento logico, per consentire lo sviluppo del pensiero critico e di attitudini a molteplici e diversificati interessi culturali, essendo alla base delle moderne produzioni artistiche (tra cui il cinema, la produzione multimediale e la musica) e contribuendo in modo determinante ad elevare il livello culturale della popolazione con ricadute positive sulla partecipazione democratica. Dobbiamo rimuovere i blocchi che hanno i ragazzi e, soprattutto, le ragazze verso le discipline scientifiche. E’ già in atto l’orientamento del mercato del lavoro verso professioni legate alle lauree STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) che già oggi e ancor più in futuro godranno di salari e soddisfazioni professionali maggiori. Proprio per questo, la nuova e rinnovata strategia nazionale di formazione va connessa imprescindibilmente con i settori del lavoro, del welfare e dello sviluppo imprenditoriale, culturale ed artistico del nostro Paese” ha concluso Mantovani.