LA RAI DEVE PUNTARE SEMPRE PIÙ SUL DIGITALE
Il servizio pubblico unisce l’Italia e ha alfabetizzato il Paese. Adesso deve continuare a farlo, partendo dal digitale.
Lo stiamo chiedendo come MoVimento 5 Stelle in Commissione Vigilanza Rai. L’ho ribadito a Napoli in occasione di Italia 5 Stelle. Ecco il testo del mio intervento:
Il gruppo Movimento 5 Stelle in commissione vigilanza RAI sta pretendendo di più dalla Rai in merito all’alfabetizzazione digitale.
C’è un racconto, uno storytelling, appena pubblicato, il 3 ottobre.
Si tratta del secondo rapporto Auditel-Censis: Tra anziani digitali e stranieri iperconnessi. L’Italia in marcia verso la Smart TV. Che significa? Guardate sono 20 anni che c’è una lotta per capire se le persone, la maggior parte delle persone, usufruirà di internet attraverso il PC, oppure attraverso lo Smartphone, oppure attraverso la Smart TV. Venti anni fa già si parlava di Internet seduti (al PC), internet sdraiati (sul divano), internet in piedi (col mobile).
Capite tutti che sono 3 categorie di persone, 3 categorie di consumatori, 3 categorie di fruitori di contenuti diversi.
Dal rapporto Auditel si rileva che gli over 65 sono i più propensi ad acquistare la Smart TV. Da qui auditel dichiara che questo segmento sta “marciando verso l’innovazione”. Le smart TV sono 6.500.000 ma purtroppo vengono usate solo nella modalità tradizionale e non nelle loro funzioni smart. Quindi in realtà nessuna marcia verso l’innovazione. Secondo l’indice DESI sui 28 paesi dell’Unione Europea l’Italia si colloca al 24° posto nell’uso dei servizi internet. Poco più del 70% della popolazione si connette ad internet e siamo 23° in Europa mentre i migliori si connettono al 95%. C’è un 19% della popolazione che non usa mai internet. Siamo 24esimi in Europa nell’uso dell’home banking. Solo l’11% della popolazione italiana usa i servizi on line della sanità.
Un altro dato rilevante è che gli smartphone in Italia sono 43.600.000 e hanno per la prima volta superato le tv che sono 42.300.000.
Interessante è che oltre il 71% delle persone con più di 4 anni si connette ad internet con lo smartphone e la stessa percentuale di popolazione utilizza un device che può essere il PC portatile, oppure il PC fisso, oppure il tablet (non la Smart Tv).
In molti abbiamo criticato i toni entusiastici della ricerca auditel-Censis. Non si può dire che abbiamo superato il digital divide perché ci hanno considerato utenti di internet a nostra insaputa. Chi ha la smart Tv non è un utente digitale se continua a usare la smart Tv come se fosse una Tv tradizionale. Allora è compito improcrastinabile del servizio pubblico impegnarsi con l’alfabetizzazione digitale nello stesso solco educativo di ‘Non è mai troppo tardi’, programma che insegnò a leggere e scrivere a tantissimi italiani”.
Nel contratto di servizio:
2) La Rai è tenuta ad articolare la propria offerta tenendo conto, nell’ambito di azioni di lungo termine, dell’alfabetizzazione digitale: contribuire alla diffusione dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, per favorire l’innovazione e la crescita economica del Paese;
3) La Rai è tenuta, inoltre, a promuovere la crescita della qualità della propria offerta complessiva, da perseguire anche attraverso il sostegno all’alfabetizzazione digitale, per contribuire a colmare il divario culturale e sociale nell’uso delle nuove tecnologie;
Secondo il contratto di servizio, l’offerta televisiva la Rai deve realizzare b) Programmi di servizio: trasmissioni prevalentemente incentrate sulle esigenze e sullo sviluppo della collettività e dell’individuo, in cui saranno … adottati formati adatti anche ad un consumo web e in mobilità e programmi che promuovano l’alfabetizzazione digitale;
Fino a qui per quanto riguarda l’offerta tradizionale della RAI. Poi c’è l’Offerta multimediale
1) La Rai si impegna a rendere disponibili i propri contenuti sulle piattaforme multimediali, in modalità lineare e non lineare, secondo le nuove modalità di consumo.
In particolare la Rai si impegna a i) promuovere l’innovazione tecnologica e l’educazione digitale, mediante la sperimentazione di programmi, formati e contenuti che avvicinino gli utenti alle tecnologie e all’alfabetizzazione digitali.
Attenzione ai minori
La RAI d) si caratterizzi per una cura prioritaria per il linguaggio, con riferimento a un uso appropriato della lingua italiana, all’apprendimento dell’inglese e di altre lingue, e all’alfabetizzazione digitale, con un’azione di educazione positiva al web;
- e) favorisca la cultura della legalità, la prevenzione e il contrasto di ogni forma di violenza e di “bullismo”, aiutando a riconoscere i segnali da cui tali fenomeni possono originare;
- f) accresca le capacità critiche dei minori in modo che sappiano fare migliore uso dei media e di Internet, sia dal punto di vista qualitativo sia quantitativo, anche tenendo conto degli attuali e futuri sviluppi in chiave di interattività e offra perciò programmi dedicati alla promozione di competenze rispetto alla gestione del proprio “profilo” sui diversi social media, anche in relazione al tema della tutela della privacy e delle informazioni personali e con l’obiettivo di sviluppare una cultura di contrasto al cyber bullismo;
Agli adulti e agli anziani si devono quindi fornire gli strumenti per utilizzare appieno le nuove opportunità del digitale. Ai giovani si devono trasmettere i principi e le regole che ci mantengono al sicuro e protetti nell’utilizzo di internet. I nuovi reati commessi via internet, come revenge porn o cyberbullismo, devono essere percepiti nella loro gravità. L’utilizzo corretto e consapevole di Internet deve metterci nelle condizioni di reagire alle storture ed approfittare delle opportunità per una vita più democratica. Anche l’inclusione degli stranieri può passare dall’uso delle nuove tecnologie digitali. Il rapporto Auditel-Censis racconta che gli stranieri residenti in Italia sono l’8,7% della popolazione, hanno un buon lavoro, hanno figli minori da far crescere. Collegarsi ad internet per questa tipologia di persone è fondamentale. Ecco quindi che anche l’integrazione e l’inclusione può passare attraverso le tecnologie, sfruttate nel loro risvolto positivo.
C’è un mondo di servizi digitali come quelli offerti dalla pubblicazione amministrazione, all’home banking o alla prenotazione di treni, aerei. Tutti questi servizi in Italia sono ancora usati poco e sono modalità di utilizzo del digitale che potrebbero essere tranquillamente insegnate dalla TV.
Il nostro compito nella vigilanza RAI è fare in modo che il contratto di servizio venga applicato ed in questo ambito dell’alfabetizzazione digitale passa anche il futuro del Paese, quindi il nostro impegno è al massimo livello.
1 thought on “LA RAI DEVE PUNTARE SEMPRE PIÙ SUL DIGITALE”
Comments are closed.