BLOCKCHAIN. LA UE PUÒ E DEVE FARE DI PIÙ
Verso gli Stati Uniti e oltre. L’Unione Europea deve alzare l’asticella affinché gli Stati membri siano competitivi nella Blockchain.
Al Blockchain Policy Forum di Parigi, nella sede dell’Ocse, la cornice è chiara. Dai dati 2019 di Deloitte, infatti, si apprende che l’86% delle società statunitensi costruiscono squadre dedicate alla tecnologia. La media comunitaria è del 70%. Quattro aziende su dieci investiranno oltre 5 miliardi nella tecnologia durante il 2020.
Se l’Europa vuole stare al passo deve accelerare. “Il quadro regolatorio europeo non deve stoppare l’innovazione”, ha garantito Peteris Zilgawis, figura apicale dell’unità Innovazione digitale e Blockchain UE. “I regolatori sono sempre un passo indietro rispetto agli innovatori – ha proseguito Valerie Szczepanik, senior advisor per il patrimonio digitale e l’innovazione degli Stati Uniti – ma gli innovatori devono sempre dialogare con i primi per costruire le politiche migliori”.
Il managing director di Accenture David Treat ha rimarcato che “gli operatori devono essere conosciuti” in quanto la Blockchain “è un’infrastruttura critica”. Per il capo dipartimento di Tecnologia Dirompente presso il Ministero del Commercio della Turchia Muhammed Emin Torunoglu “la sfida è trovare soluzioni”.
Soluzioni che anche l’Italia potrà portare sia a livello nazionale sia comunitario grazie al Governo Conte 2 e all’impegno del MoVimento 5 Stelle.