UN MILIARDO DI EURO, PIÙ RICERCATORI GIOVANI E NUOVE REGOLE PER ELEVARE LO STANDARD ITALIANO
L’Italia soffre di un gap digitale e anche di un divario universitario. Un divario che parte da lontano, se è vero (come purtroppo è) che il nostro Paese investe in alta formazione e ricerca soltanto lo 0,3% del Prodotto interno lordo. La media europea è di oltre il doppio (0,7%) … ed è una media!
Eppure, ogni euro investito in ricerca e formazione ne genera almeno tre in termini di ricchezza prodotto. Il MoVimento 5 Stelle sta investendo nel cambiamento. Nella prossima legge di bilancio è previsto un miliardo in più da destinare all’università e alla ricerca.
A settembre la commissione Cultura della Camera analizzerà la proposta targata M5S per porre fine al proliferare di contratti che scadono dopo pochi mesi con cui troppo spesso sono legati i ricercatori italiani.
Non c’è da stupirsi che (dati Confindustria) sono espatriati circa 260mila giovani laureati, su cui l’Italia aveva investito 42 miliardi e 800 milioni di euro.
Restano circa 20mila precari da stabilizzare e regole più certe per dire basta alle pratiche clientelari, privilegiando invece una realtà troppo spesso assente: il merito.
Vogliamo abbassare l’età media dei ricercatori e permettere ai giovani di vivere dignitosamente il lavoro. Siamo consapevoli che investire sui giovani e sulla ricerca vuol dire investire sul futuro del Paese e per questo siamo determinati ad andare #SempreAvanti.