Inclusione è… un piatto di tortellini e una fetta di pizza. Ieri sera sono stata onorata di partecipare in Senato alla cena con due eccellenze italiane: Il Tortellante e PizzAut.

Due realtà imprenditoriali che valorizzano i talenti di persone autistiche, rendendole sempre più attive e autonome. La prima nasce a Modena dalla onlus Aut Aut, guidata da Erika Coppelli, con il contributo dello chef stellato Massimo Bottura. Ha una sede in città (Casa&Bottega) in cui i ragazzi possono sia lavorare sia vivere, emancipandosi dalle famiglie e coltivando relazioni con gli amici.

Insegnanti e terapeuti ne seguono gli sviluppi con risultati giudicati sorprendenti. Il sapore delle specialità da loro prodotte è l’ultimo tassello di una cornice solidale che mi rende fiera di essere emiliana.

Mi sento fiera di essere italiana anche per il secondo progetto. Ha avuto origine a Milano da un padre con un ragazzo autistico. Con altri genitori hanno voluto dare un orizzonte diversi ai figli. Una pizzeria in cui la lentezza è un valore così come l’impegno e l’uscita dall’isolamento che troppo spesso accompagna le persone con autismo.

Una piccola realtà che è arrivata sugli schermi di programmi televisivi nazionali e ha lanciato un’applicazione per ampliare il servizio e le competenze dei ragazzi autistici rendendoli completamente autonomi nella gestione del ristorante. 

Due realtà diverse accomunate dallo stesso desiderio di abbattere gli stereotipi e dare possibilità in più a persone in gamba. I ragazzi lavorano, coltivano relazioni familiari, di amicizia e di sostegno reciproco.

È giusto che le istituzioni diano il giusto tributo a iniziative territoriali così importanti che danno concretezza all’articolo 4 della Costituzione: “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.