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CASO ENCOR. LA MIA INTERROGAZIONE AL GOVERNO

Ho interrogato i Ministri Tria e Bonafede in merito all’annoso tema della società partecipata di Correggio, il cui fallimento pesa ancora sulle spalle dei cittadini.

Ecco il mio intervento:

 

Atto n. 4-01299

Pubblicato il 21 febbraio 2019, nella seduta n. 92

MANTOVANI , ANASTASI , ANGRISANI , CORRADO , DI GIROLAMO , DONNO , LANNUTTI , LANZI , LEONE , PRESUTTO , RIZZOTTI , TRENTACOSTE – Ai Ministri dell’economia e delle finanze e della giustizia. –

Premesso che a quanto risulta agli interroganti:

con la deliberazione n. 150 del 27 ottobre 2006, il Comune di Correggio (Reggio Emilia) ha costituito la società unipersonale a responsabilità limitata En.Cor Srl, partecipata al 100 per cento dall’ente medesimo, con un capitale sociale per un importo minimo di 10.000 euro, alla quale sono affidate l’attività di produzione e distribuzione energetica derivante da fonti rinnovabili, attraverso biomassa e biogas e lo sviluppo del teleriscaldamento;

nell’ambito della sua attività, la società En.Cor ha finanziato, nel corso degli anni, diverse operazioni che hanno gravato sul patrimonio societario, non raggiungendo i risultati prefissati. Tali operazioni sono state sostenute contraendo debiti bancari coperti con lettere di patronage emesse dal Comune di Correggio;

tra gli investimenti effettuati, si cita, ad esempio, l’acquisto di 6 motori navali CKD di produzione ceca, per un importo pari a circa 411.386 euro, con l’obiettivo di riconvertirli al servizio di una centrale a biocombustibile. Tale acquisto non ha tenuto conto dell’aumento del costo dell’olio combustibile, che non ha reso profittevole l’investimento realizzato;

la relazione svolta dagli advisor il 6 febbraio 2013 ha segnalato il deficit cronico dei bilanci di En.Cor a partire dal 2008. Per quanto riguarda la fornitura di olio combustibile proveniente dalla Romania, per cui era stato realizzato un contratto con la Pieffe Trade, gli advisorhanno evidenziato la mancata consegna della fornitura, senza che ci fosse alcuna garanzia rispetto al pagamento già realizzato, pari a circa 700.000 euro, e senza che sia stata attivata la risoluzione del contratto e il recupero del credito;

secondo gli advisor non risulta esserci nessun supporto documentale sulle operazioni effettuate in merito a un altro investimento realizzato in Senegal da En.Cor e da una società controllata, per un importo pari a circa 1.200.000 euro, al fine di coltivare in proprio vegetali in modo da ricavare l’olio combustibile;

infine, dalla ricostruzione documentale fatta dagli advisor, non risulta esserci stato alcun beneficio dalla cessione a Soer Correggio srl di un ramo d’azienda di En.Cor per euro 1,3 milioni, contabilizzati come plusvalenza nel bilancio della società, in quanto a fronte dell’incasso del prezzo per tale cessione, En.Cor ha pagato al partner privato aggiudicatario della gara un anticipo sul contratto di fornitura di pari importo;

considerato che:

sulla base della suddetta relazione degli advisor e in applicazione dell’articolo 14, comma 32, del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, della legge n. 122 del 2010 e successive modificazioni, in materia di società partecipate dai comuni, il Consiglio comunale di Correggio ha deciso di dismettere En.Cor entro il 30 settembre 2013 tramite gara pubblica;

la gara, svoltasi in data 27 maggio 2013, è stata aggiudicata alla Amtrade Italia srl, società interamente controllata dalla società svizzera Amtrade Holding Ag e costituita pochi giorni prima della delibera consiliare sulla gara d’appalto. Stante la legge elvetica, di tale società non sono noti composizione dell’azionariato, né i bilanci. Dal 7 agosto 2013, essa risulta amministrata dal signor Matteo Coveri, cittadino svizzero, residente a Zurigo che, secondo notizie riportate dalla stampa locale, sarebbe stato arrestato dalle forze dell’ordine italiane lo scorso giugno sulla base di un mandato di cattura internazionale diramato dall’Interpol, essendo ricercato a Panama per il reato di truffa;

considerato inoltre che:

il 29 novembre 2013, il sindaco di Correggio, nel corso della seduta del Consiglio Comunale che aveva in discussione una mozione di sfiducia nei suoi confronti proprio sulla vicenda Encor, ha rassegnato le dimissioni portando al commissariamento del Comune;

nel contempo, l’ex procuratore capo di Reggio Emilia, Giorgio Grandinetti, ha dichiarato alla stampa che sarebbero stati acquisiti tutti gli articoli usciti sulla complessa vicenda En.Cor, in modo da valutare la possibile apertura di un’indagine preliminare;

il comitato “Via La Nebbia” di Correggio, composto da cittadini locali, ha segnalato alla Procura regionale della Corte dei Conti le irregolarità nella gestione del patrimonio pubblico in connessione alla vicenda En.Cor;

come evidenziato anche dallo stesso comitato, la governance della società prevedeva fin dalla sua costituzione la presenza di un amministratore unico, che era coincidente con la figura del direttore generale del comune controllante, lasciando quindi presupporre un improprio conflitto di interessi;

uno dei membri del collegio dei revisori del Comune di Correggio ricopriva al contempo anche la carica di sindaco effettivo della San Felice 1983 Banca popolare, uno degli istituti che è stato risarcito sulla base delle sentenze del Tribunale di Reggio Emilia;

nel corso della sua attività di controllo, il collegio non ha ravvisato necessario segnalare agli organi giurisdizionali competenti, alla Corte dei Conti e alla Ragioneria Generale dello Stato, le difficoltà economiche e contabili dell’ente, nonostante le irregolarità che a parere del comitato “Via la Nebbia” e dell’interrogante risultano evidenti;

il 24 gennaio 2014, il Tribunale di Reggio Emilia ha dichiarato il fallimento di En.Cor. Con diverse sentenze nel 2016 e nel 2017, il Tribunale ha condannato il Comune di Correggio a pagare un debito di circa 30 milioni di euro a tre diversi istituti bancari, in parte ridotto successivamente attraverso alcuni accordi con le banche creditrici. Il Tribunale ha inoltre evidenziato la gestione non adeguata di En.Cor da parte del Comune che non è stato in grado di garantire la solvibilità nei confronti dei relativi fornitori,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti inerenti alla vicenda En.Cor e quale sia la loro valutazione in merito;

se, con riferimento alle dichiarazioni dell’ex procuratore capo di Reggio Emilia, risulti che siano state realizzate o siano ancora in corso indagini e acquisizioni di documenti, al fine di appurare le responsabilità penali e accertare l’effettivo danno erariale subito dal Comune e sostenuto dai cittadini di Correggio.

 

QUI IL COMUNICATO STAMPA

QUI L’ARTICOLO PUBBLICATO SULLA GAZZETTA DI REGGIO