PENSIONI, IL M5S AI SINDACATI: “NESSUN TAGLIO, MAGGIORE EQUITÀ”
“Disponibili al confronto sulle pensioni, ma senza slogan e cifre alla mano”. Così i Senatori del MoVimento 5 Stelle Maria Laura Mantovani e Gabriele Lanzi, la Deputata M5S Stefania Ascari replicano alla protesta di stamattina davanti alla Prefettura.
“I sindacati asseriscono che le pensioni italiane saranno vessate come a ogni manovra, ma così non sarà – spiegano Mantovani, Lanzi e Ascari – perché il Governo ha adottato norme che vanno nella direzione opposta, rivalutando le quote rispetto all’inflazione. Ci permettiamo di fare alcuni esempi per dare riferimenti certi alle domande di chi stamattina protestava. Le pensioni minime saranno innalzate da 507,42 euro a 780 euro, con un incremento del 53,7%. Inoltre, le vecchie pensioni mensili da 1.523 euro varranno 1.539,25 euro con la nuova norma e quelle da 2.029 euro varranno 2.050,65 euro”.
I Portavoce del M5S in Parlamento ricordano l’introduzione della quota cento nella manovra approvata al Senato e discussa in queste ore alla Camera. “Sarà possibile andare in pensione a 62 anni invece che a 67 – riprendono Mantovani, Lanzi e Ascari – in netta controtendenza rispetto a riforme del passato, che forse non hanno sollevato tante criticità da parte dei sindacati. Ricordiamo che il Governo ha dato un taglio alle pensioni d’oro da 10mila euro al mese e oltre proprio per puntare sull’equità, innalzando le pensioni minime e non abbassandole. Dall’anno prossimo le pensioni saranno più eque perché con la manovra si ridurrà il divario tra chi percepisce di più e chi percepisce meno. Siamo disponibili al confronto con i sindacati in un clima di rispetto, ma senza slogan e con le cifre alla mano”.